articolo a cura di Fabio Parolini
Chi non ha mai avuto quel brivido? Sapete, quello strano mix di eccitazione e puro terrore quando si parla di "fare impresa". Eh sì, perché fare impresa è molto di più che avviare un'attività: è costruire qualcosa di così personale che diventa quasi un’estensione di te stesso. Non parliamo solo di lanciare un business o di mettere su un’azienda: stiamo parlando di fare impresa nel senso più profondo del termine, quello che implica un percorso di crescita personale, di esplorazione delle proprie ambizioni e di costruzione di un’identità unica e inimitabile. Ecco allora un piccolo viaggio in quello che chiamo "imprenditorialità autentica", una strada fatta di valori, consapevolezza e tanto, tanto coraggio.
Identità imprenditoriale: più di una carriera, è una vocazione
Essere imprenditori non è per tutti. Quante volte l’abbiamo sentito dire? Ma cosa significa davvero? Spesso si pensa all’imprenditorialità come a un percorso fatto di mosse calcolate, strategie e numeri, un viaggio in cui conta più il risultato del cammino. Beh, chi mi conosce sa che non sono per niente d’accordo. Essere imprenditori è molto di più: è un mestiere dell’anima, se mi concedete il termine, perché implica portare dentro il business una buona parte della propria personalità.
Avere un’identità imprenditoriale forte significa riconoscere e abbracciare i propri tratti distintivi, anche quelli che non sembrano “adatti” alla tradizione. Magari è la tua capacità di fare battute per alleggerire anche le situazioni più complicate, oppure la tua vena creativa, che spesso sembra "fuori schema" rispetto ai modelli aziendali. L'identità imprenditoriale è la nostra essenza che si riversa nel lavoro, quel mix in cui troviamo la libertà di esprimere il nostro modo unico di fare impresa. E ogni imprenditore autentico lo sa: se provi a "fare l’imprenditore" imitando qualcun altro, perdi subito la scintilla che rende speciale quello che fai.
Valori come fondamenta: perché la tua impresa parla di chi sei
Parliamo di valori, perché senza di essi non si va lontano. Ma cosa significa concretamente? Significa, innanzitutto, che fare impresa non è solo rispondere alla domanda “cosa posso fare”, ma chiedersi piuttosto “come posso essere utile”. E qui entra in gioco quella che io considero la radice dell'imprenditorialità autentica: creare qualcosa che rispecchi ciò che per noi conta davvero.
In un mondo sempre più frenetico, dove la parola d’ordine sembra essere "crescita a tutti i costi", i valori sono un faro che ci aiuta a mantenere la rotta. C’è chi punta tutto sull’innovazione, chi sulla sostenibilità, chi invece sull’inclusività e la diversità. E c’è chi, come me, pensa che anche l’umanità sia un valore da non dimenticare. Valori come questi diventano il fondamento delle nostre decisioni: ti guidano nel modo in cui scegli i collaboratori, nel modo in cui interagisci con i clienti e nel tipo di progetti che decidi di realizzare. Sono quei principi per cui sei disposto a prendere rischi e fare sacrifici, perché sai che senza di essi la tua impresa non sarebbe più la stessa.
Consapevolezza: il vero superpotere dell’imprenditore
La consapevolezza, amici miei, è il vero superpotere di ogni imprenditore. Troppo spesso si cade nella trappola di pensare che fare impresa sia un susseguirsi di mosse intelligenti e di strategie a tavolino. Ma la verità è che senza consapevolezza si rischia di vivere una versione “a metà” di sé stessi e della propria impresa.
Essere consapevoli significa fermarsi, ascoltarsi e capire cosa si vuole davvero. È un processo di auto-riflessione che richiede tempo e, spesso, una bella dose di coraggio. Perché diciamolo chiaramente: non è facile ammettere che forse stiamo sbagliando strada, o che stiamo dedicando energie a qualcosa che non rispecchia più i nostri ideali. Ma senza questa consapevolezza, rischiamo di creare un’impresa “muta”, incapace di raccontare la nostra vera storia.
Un imprenditore consapevole sa riconoscere i propri limiti e sa valorizzare i propri punti di forza. Sa che non è infallibile, ma è anche disposto a fare il possibile per rimanere fedele a se stesso. È questa consapevolezza che ci permette di costruire qualcosa di unico e duraturo, che non sia solo una macchina per generare profitti, ma un progetto che riflette chi siamo.
Integrazione di competenze: quando il lavoro di squadra fa la differenza
Fare impresa non significa fare tutto da soli. Questa è una delle prime cose che si imparano quando si decide di lanciarsi in un’avventura imprenditoriale. Integrarsi con altre competenze e costruire un team affiatato è una delle chiavi del successo. Ma attenzione: non parliamo solo di “mettere insieme persone” per fare numero. Si tratta di integrare talenti diversi, di costruire una squadra in cui ognuno possa esprimere il meglio di sé.
In questo senso, l’imprenditore diventa un po’ il “direttore d’orchestra” di un gruppo variegato di persone, ciascuna con le proprie capacità, passioni e idee. È come creare un equilibrio sottile, in cui le diversità vengono valorizzate e dove ogni competenza è un tassello fondamentale del puzzle. E credetemi, poche cose sono più appaganti di vedere il proprio team lavorare in armonia, di vederli crescere e superare insieme le sfide.
L’ultima spinta: mettetevi in gioco, sempre e comunque
Fare impresa richiede coraggio e, soprattutto, una buona dose di spirito di avventura. Ogni giorno ti ritrovi a fare un passo nell’ignoto, a metterti alla prova e a scoprire lati di te stesso che non conoscevi. E allora, soprattutto oggi, un invito lo faccio a chi sente il richiamo dell’imprenditorialità ma ancora non ha trovato la forza di fare il primo passo: buttatevi! La perfezione non esiste e non è mai il momento “giusto”.
Non abbiate paura di essere veri, autentici e di mettervi in gioco con tutto ciò che siete. Perché alla fine, l’imprenditorialità è proprio questo: un percorso di scoperta, una dichiarazione di intenti, un’avventura in cui l’unica cosa che conta è la consapevolezza di aver portato una parte di voi in ogni cosa che fate.
E, per favore, non dimenticate mai una cosa: anche quando le cose si fanno serie, ricordatevi di prendervi un po' meno sul serio. Perché anche nelle situazioni più difficili, un sorriso, una battuta o un pizzico di ironia fanno la differenza.
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